Sono stata a New York la prima volta due anni fa, da sola. Sentivo il bisogno di ricominciare da me e di riprendere Fiducia.
Quando sono tornata ho lavorato le fotografie scattate in bianco e nero: non avevo mai fatto più di tanto caso a quella scelta,del resto il viaggio era stato ancora più bello di quanto potessi aspettarmi e la solitudine che tanto mi spaventava si era rivelata un momento di crescita e mi dava nuove consapevolezze. Di fatto però, io vedevo in bianco e nero.
Tornare a New York è stato un tuffo nei ricordi di quei giorni: l’ho trovata cambiata, diversa, come me.
Non lo so dire come mi sento davvero adesso,due anni dopo il Caos, ma se dovessi spiegarlo direi che mi sento come se stessi verniciando una stanza: sento distintamente l’odore della vernice fresca, mi tocco le mani e sono sporche come quelle di chi ha lavorato tanto e ora guarda soddisfatto la sua parete (Tiffany ovviamente), ed ha uno spazio nuovo e luminoso da progettare, da riempire di mobili e fotografie.
Avete presente quell’odore di “nuovo” delle stanze appena imbiancate? Io mi sento così. E New York, questa volta l’ho vista a colori. Continuo a pensare che questa città non sia Bella. New York, però, è New York, e termini di paragone non ne ha. Una città in cui il sole non tocca terra quasi mai, in un gioco infinito di rimbalzi sulle finestre dei grattacieli,come in una partita di ping pong. Caotica e alienante, immensa ed insondabile. Qui sembra sempre che le cose avvengano più velocemente che altrove: anni luce dalla mia amata Asia, eppure così lanciata verso il futuro da farsi sentire Mia. New York mi strega, mi tiene con il naso all’insù mentre inciampo, stordita dalle mille lucine.
Accoccolata come un gatto sulla finestra della mia camera, guardo giù, mi crogiolo nei rumori ovattati del traffico, riempiendomi gli occhi di Futuro. Raccontare una città è complicato, e non so se sarei in grado di farlo. Ma potete vederla attraverso i miei occhi, quello sì.: magari sembrerà Magica anche a voi.
Magic is everywhere